Il Movimento Europeo, il futuro dell’Ue e le elezioni 2024 alla Maison de l’Europe di Parigi

di Maurizio Monero e Francesca Sanguineti

Alla Maison de l’Europe di Parigi mercoledì 28 giugno il Movimento Europeo in Italia e in Francia hanno illustrato le loro posizioni sul futuro dell’Unione Europea. I presidenti Pier Virgilio Dastoli e Hervé Moritz hanno fatto il punto della situazione in vista delle elezioni europee nel 2024.

Sui tavoli delle istituzioni europee si stanno accumulando dossier che richiederebbero decisioni prima del “rompete le righe” che avrà luogo a Strasburgo il 25 aprile 2024, ovvero l’ultimo giorno dell’ultima sessione del Parlamento europeo di questa legislatura. C’è il rischio di un ingorgo che nasce dal numero crescente delle politiche “sospese” ma, soprattutto, dalle tensioni fra partiti in Europa e nei Paesi membri il cui sguardo è sempre più proiettato verso il periodo elettorale europeo dal 6 al 9 giugno 2024. Quest’anno ci saranno, inoltre, elezioni legislative in Spagna, Polonia, Slovacchia, Lussemburgo, per non parlare di varie presidenziali fra il 2023 e il 2024, delle elezioni senatoriali in Francia, regionali in Baviera, legislative in Belgio il 9 giugno 2024 e legislative e presidenziali in Ucraina e Russia, seguite a novembre dalle presidenziali americane. Tutte scadenze elettorali che, direttamente o indirettamente, avranno influenza sulla campagna elettorale europea e quindi sugli equilibri politici prima nel Consiglio europeo – che sarà chiamato dopo le elezioni europee a nominare sia il presidente della Commissione, sia l’Alto Rappresentante per gli affari esteri – e poi nel Parlamento europeo che vota invece a maggioranza assoluta dei suoi membri.

“Questi segnali si dovrebbero a nostro avviso consolidare nella gestione dei dossier che sono ancora in sospeso nei cosiddetti tri-dialoghi fra il Parlamento europeo e il Consiglio e su cui dovrebbe essere raggiunto un accordo interistituzionale prima del “rompete le righe” del 25 aprile 2024 – spiega Pier Virgilio Dastoli – La revisione del regolamento di Dublino a partire dalle otto proposte presentate dalla Commissione europea nel Patto Migratorio del settembre 2020. La nuova governance economica europea che ruota intorno al Patto di Stabilità e Crescita e al Meccanismo europeo di stabilità (il “salva-banche”). La conferma degli impegni assunti all’inizio della legislatura europea con lo European Green Deal che diventano essenziali per il raggiungimento degli obiettivi dello Sviluppo Sostenibile nel 2030 e la transizione ecologica. Il governo dell’intelligenza artificiale fra etica e diritti con l’obiettivo di rispondere al Big Tech americano e al Big State cinese con una Big Democracy europea. L’attuazione del Piano d’azione adottato a Porto nel maggio 2022 sul pilastro europeo dei diritti sociali. La revisione del Quadro finanziario pluriennale 2021-2027 per garantire beni pubblici europei e aprire la strada al futuro del Next Generation EU”.

In Francia gli attivisti del Movimento Europeo, in vista delle prossime elezioni europee, si stanno mobilitando ovunque nel Paese per mantenere vivo il dibattito pubblico sull’Europa. A partire già dal 2016 il Movimento Europeo Francia ha adottato il documento “Progettare l’Europa entro il 2025”: oggi le azioni prioritarie sono l’informazione verso i cittadini con l’obiettivo di motivarli al voto e la formazione per i giornalisti per svolgere un’informazione completa.

Il presidente Hervé Moritz, dopo una presentazione approfondita del Movimento, ha illustrato i principali progetti ed eventi in funzione delle elezioni europee: “Il Movimento europeo si sta preparando per il 2024, i cittadini francesi avranno l’opportunità di eleggere i loro eurodeputati. E’ nostro compito prepararci per questo importante appuntamento, informare i cittadini sul funzionamento di questa istituzione parlamentare, incoraggiarli a partecipare al voto e a interessarsi alle questioni europee, nonché consentire un dibattito pubblico pluralista sull’Europa”. La discussione ha dato anche spazio al dibattito sulla guerra in Ucraina, la situazione dei Balcani, il cambiamento climatico e l’importanza dei farmaci a valle della Pandemia di Covid-19.

“L’Europa deve affrontare tutto questo – ha concluso Moritz – oltre a una governance più semplice. I cittadini devono comprendere che l’Europa li aiuterà e che con il loro voto si potrà avere un’Europa più efficiente e più sociale. Il voto dei cittadini è il perno fondamentale quindi l’informazione e i dibattiti con i candidati sono un passaggio obbligato”.